REGIONE UMBRIA

GVV – AIC ITALIA – UMBRIA

PRESIDENTE REGIONALE CALEDIRINI LAURA
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Breve storia del carisma vincenziano in Umbria

L’Umbria è una regione dalla forte tradizione religiosa che ha dato i natali a molti dei Santi più noti della tradizione cristiana; ogni piccolo borgo o Comune ha una tradizione legata a un qualche personaggio della storia della Chiesa cattolica. È infatti la terra natia di San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita, San Benedetto, Sant’Ubaldo da Gubbio, San Valentino, San Martino, San Terenziano, Beata Madre Speranza da Collevalenza, solo per citare i più noti.

In tale terra, toccata così tanto dallo Spirito Santo, non poteva mancare la presenza del carisma di San Vincenzo de Paoli e Santa Luisa de Marillac, nelle forme delle Figlie della Carità e dei Gruppi di volontariato, fin dalla metà del 1800.

Le Figlie della carità giunsero in Umbria nel 1852 poichè dall’ospedale di Perugia vennero richieste 10 suore a cui affidare i malati, il befotrofio annesso e l’educazione e istruzione di alcune bambine povere. La collaborazione con le suore nel capoluogo di regione non trascorse senza problemi ma fu talmente efficace e preziosa che durò oltre un secolo fino al 1971 anno in cui dettero vita all’Opera San Vincenzo che è viva tuttora.

La loro fama di collaboratrici laboriose e attente crebbe al punto che furono molte le case aperte nella regione dopo quella perugina: nel 1855 furono chiamate a Gubbio dove rimasero fino al 1983, l’anno seguente a Foligno che le vide operose fino al 1977 e sempre in città fondarono e gestirono anche l’orfanotrofio femminile dove un personaggio d’eccezione – il Cardinale Gioacchino Pecci, futuro Papa Leone XIII – ebbe sempre una speciale benevolenza per le Figlie della Carità fino a volerle presso di lui a Casa Santa Marta in Vaticano; nel 1998 dopo il terribile terremoto vennero inviate a Casenove di Foligno dove dovettero accontentarsi dell’indispensabile e nelle loro orecchie riecheggiò la Magna Carta delle Figlie della Carità perché possiamo leggere nei documenti che “avranno per monastero le case (i contaneirs) dei malati, per cella una camera d’affitto (2 metri per 3), per cappella la chiesa parrocchiale (un prefabbricato provvisorio), per chiostro le vie della città (le stradine tra le file dei containers)”.

Poi a Montoro Umbro nel 1857 che lasciarono nel 1988. Nel 1863 furono chiamate in Assisi e nel 1863 presso l’ospedale militare di Perugia. 

Nel 1877 arrivarono nella città di Todi da dove era giunta la seguente richiesta: “La congregazione di Carità di questa città chiede di conoscere le condizioni mediante le quali si possono avere delle suore che si prendano cura di un piccolo ospedale di 15 malati, dei trovatelli e di un conservatorio”. Per vedere da vicino la situazione Suor assistente si recò a Todi e l’impressione che ne riportò era “soddisfacente sotto tutti i punti di vista”. E la situazione buona e soddisfacente perdurò al punto che nel 1902 vennero richieste anche per l’apertura di un orfanotrofio che rimase attivo fino al 1972. La loro attività era talmente apprezzata che nel 1918, grazie alla grande somma di denaro lasciata da un ricco tuderte, venne fondata la Veralli Cortesi, una residenza per anziani dove le suore prestarono tutta la loro opera amorevole e competente e che tuttora è una eccellenza regionale.

Poi fu la volta di Orvieto dove le suore giunsero nel 1881 per occuparsi del locale ospedale e nel 1909 per la Casa di riposo per gli anziani della città  ed ancora nel 1889 a Perugia presso la Scuola Mandolini chiusa nel 1959. Gubbio ebbe la gioia di ospitarle dal 1889 al 1997 presso l’ospedale cittadino e successivamente, dal 1934 al 1958, presso l’Ospedale santoriale Santa Illuminata;  e Terni dal 1896 al 1986 prima nell’ospedale e poi a Morrano di Terni al Centro Diurno “Il Girasole” fino al 1999.

Contemporaneamente agli arrivi delle suore nascevano i Gruppi di volontariato che tanto bene hanno prodotto tra le popolazioni umbre soprattutto quelle più contadine al punto che ancora oggi dove non sono più presenti il loro ricordo è vivo tra chi le ha conosciuti.

Oggi i gruppi ancora presenti sono 5 antichissimi e ancora molto vitali.

Perugia che opera nel Comune fin dal 1843 e assiste tra le tante attività 350 nuclei familiari.

Spoleto che è presente in Città dal 1923 anche se dalle informazioni dei verbali custoditi nel loro archivio le dame erano presenti fin dalla fine del 1800. Il Gruppo è attivo, amato e molto conosciuto.

Todi fondato nel 1874 e che nel tempo non solo ha assistito tantissime persone in difficoltà ma anche ha donato uno splendido altare alla Chiesa della Madonna del Campione ancora oggi chiesa  molto frequentata.

Orvieto dove operano due gruppi: il gruppo del centro storico è presente con la sua opera dai primi anni del secolo scorso, ha lavorato molto per i propri concittadini e ancora oggi presta la sua opera con abnegazione e altruismo. Il secondo gruppo con sede alla prima periferia è benvoluto e amato perché raccoglie le richieste di molti “ultimi”.